CoSang, Karemasky, Arezzo

8 maggio 2010
Sul palco due ragazzi della periferia nord di Napoli sputano rime e mitragliano parole in una lingua incomprensibile. Il pubblico aretino alza le mani, muove braccia e corpi a tempo come fosse un metronomo. Dai riga su le mani per i CoSang. CoSang dice raggia, Arezzo risponde tarantell, in pista pochi ma buoni, pochi ma rumorosi, pochi ma con buoni polmoni.
Attaccano con il pezzo su gomorra di cui tutti i giornalisti chiedono continuamente spiegazioni: "E’ necessario un momento d’onestà. Voi fate i nomi del Sistema e non quelli dello Stato", "la cosa strana che io non ho mai capito è perchè nella colonna sonora del film (che dovrebbe essere un atto di denuncia, dovrebbe dire delle cose, dovrebbe far capire all'italia quello che succede ca abbasc...) ...perchè ci sono solo neomelodici? 23 tracce, 1 dei massive attack ca nun c'azzeccan nient cu napule e altre 22 neomelodic, perchè è tutta una denuncia e poi c'è collaborazione? .. e poi perchè hanno girato un mese intero nelle vele? come hann fatto a girare nelle vele un mese intero? a me m ven a rir..".
Le canzoni sono fortememente caratterizzate dallo storytelling, raccontano storie di merda, di pistole, di camorra, di droga, di galere, di morti ammazzati, dipingono una Napoli attuale e senza molti spazi ai compromessi, allontanandosi dal luogo comune mediatico degli ultimi anni in cui il napoletano fa tendenza perché ignorante e fa share perché violento.
Ma anche se vivi in una strada che non ti piace, finisci per avere riconoscenza per la città in cui sei cresciuto e per il rione dove cammini.
Concludono un concerto tiratissimo con un pizzico di ottimismo, con i piedi e con le parole,
la vita
Osala ! Oppure usala !
E’ solo tua , è un’occasione unica !
‘A vita bona !!
So di non essere sempre quello che dico,
ma ti assicuro almeno mi sacrifico p’a vita bona

Osala ! Oppure usala !
E’ solo tua , è un’occasione unica !
‘A vita bona !!
So di non essere sempre quello che dico,
ma ti assicuro almeno mi sacrifico pa vita bon.

1 commento:

  1. Vita bona è un disco sentito e viscerale che fonde nel migliore dei modi le liriche – sempre sospese tra iper-realismo e spinta poetica – e le produzioni dense e cariche di spessore emozionale.

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