PASSEGGIANDO PER BOURBON STREET

di Raffaello Guido Coraggio

Un'incursione tra i vapori, le nebbie e le suggestioni obnubilanti dell'alcool. Tra immagini oniriche e stranianti, in un mondo distorto e disinibito. Una dimensione alterata, figlia delle volute fumose della perdizione "stupefacente", nella quale niente è impossibile. Ma, soprattutto, un rifugio, una sorta di "taverna" dello spirito che, tra gli anelli di fumo disegnati da un sigaro sbuffante davanti a un doppio bourbon con ghiaccio, lascia filtrare come un prisma traslucido le verità più profonde ed autentiche, inenarrabili e sconvenienti. Diventando reale, cinico, doloroso specchio dell'interiorità tormentata dell'autore. Vittima del suo "spleen" ancestrale, quello stato di malinconia latente e indistinta che come una coltre di fumo velenosa incombe greve sui sentimenti quotidiani, il protagonista di Passeggiando per Bourbon Street  ci racconta la sua vita stuprata e disincantata, fatta di fondi di bottiglia frantumati sui cocci di sogni abortiti, di rimpianti mai estinti né sopiti, di demoni e inquietudini che popolano la sua fervida immaginazione senza riposo. Ma ci canta anche di amori intensi, estremi, brucianti. Di chimere meravigliose e struggenti, nelle cui acque dolcemente specchiarsi e smarrirsi e annegare. Di passioni inestinguibili come la fiamma di un fuoco che, pur esposto alle intemperie dell'anima volubile e caduca, arde in eterno.

(dalla prefazione)

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