Era quel tipo di persona a cui la bocca è stata fatta apposta per sorridere. E quando sorrideva, ci sapeva proprio fare.
Ci eravamo addormentati, era tardi, dovevamo riposarci. Solo che ... metticeli vicini due come noi. Stanchi non è abbastanza. Noi ci dobbiamo sfinire. Non so chi dei due si sia svegliato prima, so solo che è bastata una carezza per non sentire più il sonno e la stanchezza.
So che a volte ridiamo mentre facciamo l'amore. Ridiamo forte, di gioia incontenibile.
alle due e venti ti stavo sognando... in un sonno agitato e profondo, guardavamo fuochi d'artificio, la sirena di un allarme mi ha tirato fuori dal rem definitivamente, ... ho stretto la donna al mio fianco e ho fatto finta che fossi tu.
2\ Cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe – o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento – affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
5\ Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
4\ Elimina senza scrupoli le parti che il lettore salterebbe.
6\ Dopo aver scritto qualunque cosa, attendi un attimo, lasciala riposare e maturare, rileggila, forse c'è ancora qualcosa da togliere, sei ancora convinto di volerla pubblicare? lavoraci ancora un pò; non ne puoi più, la odi: ok ci siamo, se proprio devi, pubblicala pure.
7\ Ah, se l'editore ti ha detto che non gli interessano i tuoi racconti e non ti risponde, forse è il caso che smetti e te ne fai una ragione, fare lo scrittore non fa per te!
PS: Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu
Martina Evangelisti, 19 anni Ravenna, con il racconto “Forbici” ha vinto l'edizione 2012 del premio letterario Campiello Giovani. 'Penetrante' questo l'aggettivo scelto dai critici per descrivere in una parola l'opera. Forbici è un racconto minimalista che descrive l'incontro di un uomo e una donna che si sono amati da ragazzi, sentono che l’amore che li ha uniti brucia ancora e che sono rimasti confitti l’uno nell’altra come forbici. Un racconto intenso, con punte di scrittura che trafiggono. "...Lui era come un portafoglio caduto in mezzo a una pozzanghera. Vuoto, consumato dall'acqua. La prima volta in cui Alice gli aveva chiesto di sua moglie, lui aveva trovato una scusa per scivolare in cucina, per guardare la pioggia graffiare la finestra. Lei lo aveva raggiunto scalza, sprofondata in una sua felpa. gli aveva detto che non doveva vergognarsi di amarla, che ci sono persone che rimangono dentro come forbici, che sbucciano il fegato sempre. Lui non si era mai abituato a quel suo modo di guardargli dentro, di svestirlo di tutto. Le aveva detto che non aveva mai avuto una moglie. Lei aveva riso, aveva detto che gli uomini che hanno già perso il cuore da qualche parte si riconoscono dalle facce."
da "Forbici", di Martina Evangelisti, Premio Campiello Giovani 2012.
«Come si spiega», le disse una volta, presso l'ingresso della sotterranea, «che mi sembra di conoscervi da tanti anni?» «Perché io vi voglio bene», ella disse, «E poiché ci conosciamo bene tutt'e due».
15 racconti per 15 scrittori ispirati da 15 testi dei SubsOnicA in occasione dei 15 anni dall'uscita del primo album.
Hanno firmato il libro: Andrea Bajani, Alessandro Baricco, Luca Bianchini, Gabriele Ferraris, Fabio Geda, Paolo Giordano, Massimo Gramellini, Luciana Litizzetto, Luca Morino, Luca Pastore, Alessandro Perissinotto, Marco Ponti, Enrico Remmert, Marco Travaglio, Gabriele Vacis. Con la prefazione di Max Casacci e l'introduzione di Luca Ragagnin.
Dal 12 maggio 2012 in libreria a 10 euro. Online qui
C'è una parola che ultimamente mi rimbalza davanti girando in rete: Hipster.
Giovane, istruito e abitante di grandi centri urbani; si interessa alla cultura alternativa, non mainstream, come l'indie rock, l'elettronica, i film d'autore e le tendenze culturali emergenti. Ama appropriarsi dei codici delle generazioni precedenti ammantandosi di un caratteristico e piuttosto snob stile retrò. Rigetta l'attitudine ignorante e incolta del consumatore medio. Mangia preferibilmente cibo biologico, meglio se coltivato localmente, preferisce bere birra o vino locale (o prodotto in proprio), e ama girare in bicicletta. Spesso lavora nel mondo dell'arte, della musica e della moda, e rifiuta i canoni estetici della cultura predefinita. Non vuole essere catalogato. Amorale, anarchico, gentile e civilizzato al punto da apparire decadente. Conosce l'ipocrisia della burocrazia e l'odio implicito nelle religioni, attraversa l'esistenza evitando il dolore, controllando le emozioni e mostrandosi cool. Cerca qualcosa che trascenda tutte queste sciocchezze. Le uniche religioni che riconosce come tali sono i pantaloni attillati e i Wayfarer. Sogghigna quando dici che ti piacciono i Coldplay. Indossa t-shirt con citazioni tratte da film di cui non hai mai sentito parlare e pensa ancora che il Banco del Mutuo Soccorso sia l'ultima band progrock. Indossa cappelli di paglia anni trenta o parrucche dorate e tutto in lui è attentamente costruito per darti l'idea che non lo sia. E' un'anima errante portatrice di una speciale spiritualità. Professa come suoi valori il pensiero indipendente, la controcultura, la politica progressista, la creatività, l'intelligenza e l'ironia.
Il non-hipster, innanzitutto, ti chiede che macchina hai; resta meravigliato del fatto che l'hipster non sfoggia un paio di chili di orologio sul polso; chiede di che marca è la giacca dell'hipster toccandola per sentirne la consistenza; si informa su dove abiti senza chiedere dell'arredamento, dei quadri, dell'esposizione e della vista dalle finestre, se c'è parquè o graniglia, ma quanto paghi d'affitto (forse è stato cacciato dalla moglie e cerca casa, pensa l'hipster); gentile e ipocrita si informa in merito ad un paio di amici comuni, per lanciare zeppate taglienti e gratuite nei loro confronti; incalza con una serie di domande finalizzate a capire quanto guadagni e come te la passi.
L'hipster, magari inconsapevole ma pur sempre hipster, abituato a frequentare altri hipster, magari inconsapevoli ma pur sempre hipster per quanto sopra, non capisce, resta frastornato da quelle domande, trova l'ironia e sogghigna sornione, tira fuori una citazione tratta da film di cui il non-hipster non ha mai sentito parlare, si defila e torna al suo locale hipster a vedere un concerto hipster di un cantante con i pantaloni attillati e i Wayfarer.
E tu che leggi, sei hipter o non hipster?
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Rimbalzano da un locale all'altro della penisola in un alterato stato psicofisico per le numerosissime serate cui il manager li sottopone.
Maria Antonietta, al secolo Letizia Cesarini, classe 1987, attitudine punk e capelli rosso acceso, chitarre distorte e urla alla kurt kobain, liriche sensuali stile carmen consoli, rude, irregolare, aspra come uno schiaffo in pieno volto, e poi improvvisamente leggera e crepuscolare, agile, esile, molto intelligente quando le conviene, detestabilmente femminile, bella, bella. Urla e sussurra, bestemmia e prega, infila nei testi cazzi lancinanti come stilettate tra dubbi esistenziali e ricordi vividi di vite passate, tra funerali di gente che non conosce e party di compleanno e collezioni di giovani amanti.
Ci ha rivelato che ama la letteratura russa dell'età dell'oro, Puškin e Dostoevskij su tutti.
Abbiamo scoperto che oltre a scrivere grandi canzoni, si cimenta in racconti, del resto molti suoi pezzi sono dei veri e propri racconti brevi in musica. Ci piace molto ad esempio "Con gli occhiali da sole".
E' suo il racconto di apertura della raccolta "Cosa volete sentire", compilation di racconti di cantautori italiani (vasco brondi, zen circus, offlaga disco pax, dente, brunori, amor fou e altri). Racconti dove accade che i personaggi delle canzoni si animano di vita propria e ci raccontano come prosegue o potrebbe proseguire la loro storia oltre la canzone.
Accettiamo e rilanciamo a tutti il suo consiglio:
"Scrivi! ti farà soffrire, ma puoi salvarti solo così ormai, scrivendo!"
Se Maria Antonietta passa dalla tua città, non dire che stasera hai da fare, esci e unisciti alla festa!
... ti piacerebbe vivere in un mondo in cui tutti campano solo di cultura, un mondo in cui si potrebbe pagare il macellaio con un racconto, il barista con una poesia, costruirsi una casa con un romanzo? ...
una notte di racconti alla libreria Fahrenheit di S.Giovanni Valdarno
il gioco in questa "rubrica" consiste nel caratterizzare un personaggio con pochissime battute, mediante una o due frasi concise ed esaustive.
racconti
in questa rubrica vengono pubblicati racconti brevi degli autori del blog e di amici, per pubblicare un racconto scrivimi qui(non ci sono regole precise, ma cerca di restare intorno alle 2000 - 4000 battute)
ENZO'S LAB
In questa rubrica vengono condivisi i racconti di un gruppo di scrittori che si riuniscono periodicamente nell'ambito del Laboratorio di Scrittura Creativa condotto da Enzo Fileno Carabba. Firenze, Autunno 2010.
La storia di Piero
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Cosa accade quando le “batterie” sembrano essersi esaurite? E come si fa a
reagire? Ecco la 22ma puntata di STORIE, puntuale come ogni venerdì. E la
storia...
HO ADOTTATO UNA PAROLA
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Ho per un anno adottato una parola, ho anche il certificato d'attestazione.
La parola in questione è VENEFICO. Andate a cercarlo vedete che significa
ed ...
Disincontro Comunista. Final Act.
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Sono passati ormai otto mesi dall’ultima volta che l’aveva visto.
Otto mesi. Gli stessi della loro storia d’amore.
La loro strana storia d’amore.. Piena di ...
Racconti poesie pensieri: Stasera
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Racconti poesie pensieri: Stasera: "Non riesco a trovare quiete ne riposo.
Come faccio ad andare a dormire se le mie mani tremano e l'ansia mi divora
l'an..."